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Articolo: I GATTI NELLA CULTURA GIAPPONESE

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I GATTI NELLA CULTURA GIAPPONESE

Il gatto è uno dei simboli della cultura giapponese per eccellenza. Venerato, amato e coccolato, questo animale è protagonista di favole e superstizioni, leggende e religioni: una vera e propria istituzione nazionale in Giappone.
Non dobbiamo quindi stupirci scoprendo che sull’isola nipponica di Tashirojima la popolazione felina supera quella umana di residenti e visitatori. Oppure se pensiamo che proprio nel paese del Sol Levante è nato Hello Kitty, uno dei personaggi cartoon più famosi al mondo. O, ancora, dell’altissima diffusione dei neko cafè - letteralmente i caffè dei gatti - dove i giapponesi (abituati a vivere in appartamenti piccoli e difficili da condividere con animali) passano spesso qualche ora in compagnia.

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Alcuni gatti si nutrono in un Neko Cafè a Tokyo © Taras Vyshnia

Qual è l’origine della presenza dei gatti in Giappone? Si ritiene che questi animali siano giunti dalla Cina intorno al 538 d.C. con l’avvento del Buddismo: i monaci avevano sempre almeno un gatto, per tenere al sicuro i manoscritti dai topi e ritenendo che quelli dal pelo bianco fossero creature celestiali messaggere della parola divina. Usciti dai templi, i gatti si diffusero rapidamente in tutto l’arcipelago, onorati e ricercati non solo per la loro utilità ma come propiziatori di fortuna e per la bellezza e l’eleganza del loro aspetto, diventando protagonisti di leggende e superstizioni.

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I Maneki Neko di TENOHA Milano © TENOHA Milano by Anna Daverio

Una tra le tante leggende legate a questo animale racconta anche la nascita del portafortuna giapponese più conosciuto al mondo: il Maneki Neko. Da questa leggenda infatti si comprende il significato di tutto: la parola “maneki neko” (招き猫) può essere tradotta come “gatto che chiama” ed è la raffigurazione di un gatto con la zampa alzata che chiama a sé chi lo osserva, portando buona sorte al suo possessore.

Secondo la leggenda, nel XVII secolo a Tokyo c'era un tempio fatiscente e in rovina. Il prete che se ne occupava era molto povero e condivideva tutto con il suo gatto. Un giorno, il potente signore feudale Ii Naotaka di Hikone di passaggio di lì fu sorpreso da un temporale. Mentre aspettava sotto l'albero che la tempesta finisse, vide un felino che sembrava invitarlo a entrare nel tempio; incuriosito da quel gesto, si avvicinò per osservarlo meglio quando un fulmine colpì l'albero sotto cui era riparato. Il gatto gli aveva salvato la vita, quindi il daimyo divenne amico del prete e contribuì con le sue ricchezze allo sviluppo dell’edificio ed al sostegno del sacerdote e del suo fedele compagno. Il tempio in questione è il rinomato Gotokuji Temple di Setagaya, che negli anni è divenuto molto famoso grazie alla sua principale caratteristica: la presenza di un numero incalcolabile (centinaia, se non migliaia) di statue di vari dimensioni raffiguranti maneki neko che in passato hanno aiutato i fedeli a realizzare desideri o preghiere.

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Via Instagram @ tenoha_milano

Nella società giapponese contemporanea i gatti, oltre ad essere ottimi compagni di vita, rappresentano una parte importante della vita quotidiana. Ogni anno infatti il 22 Febbraio è il Neko No Hi, una giornata nazionale dedicata agli amici a quattro zampe, celebrata anche nel resto del mondo pochi giorni prima, il 17 Febbraio.

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Il Cat Train di Wakayama © Opasbbb

Questi animali sono protagonisti di tante storie particolari e realmente accadute in Giappone: ad esempio, solo pochi anni fa, l'azienda Ferray Corporation, con sede a Tokyo, ha assunto nove gatti liberi di girare per gli uffici, così che i dipendenti sarebbero stati più rilassati e predisposti al lavoro in team. Tuttavia, l’impiegato felino più noto è certamente Tama, la gatta tricolore capostazione di Kishi - nella prefettura di Wakayama, a circa due ore in direzione sud di Kyoto e Osaka - adottata da Toshiko Koyama e assunta nel 2007 con il ruolo di capostazione con il compito di accogliere i passeggeri all’arrivo.

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La serie animata Mew Mew Tokyo © Lega Nerd

Emblema della rilevanza dei gatti nella quotidianità e nella cultura nipponica è il grande numero di personaggi con sembianze feline che è possibile trovare in tanti Manga e Anime recenti, come protagonisti o in ruoli di primo piano. Tra gli infiniti esempi contiamo Doraemon, il celebre robot dalla forma di gatto; Luna, Artemis e Diana all’interno di Sailor Moon; Strawberry Momomiya, la protagonista di Tokyo Mew Mew nel cui DNA c’è anche quello di gatto selvatico; Torakiki e Micia, i coprotagonisti della serie Hello! Spank.

 

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