LA MARATONA DI TOKYO: SETTE COSE DA SAPERE
Unica competizione asiatica tra le World Marathon Majors, la Maratona di Tokyo (東京マラソン) è un appuntamento fisso per il Giappone, che quest’anno si terrà il 6 Marzo, come recupero dell’edizione 2021.
Corridori da tutto il mondo © The Times of Israel
Una maratona all’insegna della passione, dell’inclusione e del divertimento: abbiamo elencato per voi sette cose che dovete assolutamente sapere su questo importantissimo evento.
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La storia. La Maratona di Tokyo venne organizzata per la prima volta nel 2007, come unione di due maratone che si tenevano separatamente fino a quell’anno, ovvero la “Tokyo International Marathon”, competizione maschile corsa dal 1981 e la “Tokyo International Women’s Marathon”, gara femminile già presente dal 1979.
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Una corsa tra la storia giapponese. La maratona non è solo una dimostrazione sportiva: il percorso, infatti passa attraverso i più importanti luoghi storici e turistici di Tokyo. Partendo dall’Edificio Governativo Metropolitano di Tokyo a Shijuku, i corridori competono tra i distretti principali come Ginza, Shinagawa, il Palazzo Imperiale o il meraviglioso parco di Hibiya, fino a giungere alla tappa finale, la stazione di Tokyo.Gli atleti raggiungono il traguardo davanti alla famosa stazione di Tokyo © tuttosport
- Un’organizzazione nipponica. Come in molti ambiti della vita giapponese, anche per la maratona, le parole d’ordine sono rispetto e puntualità: le regole della competizione sono ben precise e vanno seguite alla lettera, pena sanzioni severissime. I ritardatari, ad esempio, sono costretti a partire dal fondo e anche il pubblico è diverso da quello delle maratone del resto del mondo: si esulta e si incoraggiano i corridori con “Ganbare!” (頑張れ), traducibile come “Forza ragazzi!”, ma senza schiamazzi assordanti, con rispetto per la fatica degli atleti.
- I record. La maratona di Tokyo ha visto migliaia di corridori e alcuni di essi hanno raggiunto risultati incredibili: nel 2017 il keniota Wilson Kipsang si è aggiudicato la vittoria con un tempo di sole 2h03’58’’, il più basso mai raggiunto. Ma i record sono anche al femminile: nell’ultima edizione organizzata, quella del 2020, l’israeliana lonah Chemtai Sapleter ha concluso la gara con sole 2h17’45’’.
Il keniota Wilson Kipsang taglia il traguardo stabilendo il record della maratona © TJT
- Una maratona inclusiva. La competizione è un punto di incontro di tantissime persone da tutto il mondo: i partecipanti sono circa 35.000, estratti a sorte tra le oltre 300.000 candidature annuali. Oltre ad ospitare uomini e donne, sia d’élite che amatoriali, la competizione è possibile anche per atleti su sedia a rotelle, mentre 400 posti vengono riservati ai corridori per beneficenza.
- Le stranezze. Nella patria di anime, cosplay e manga, anche un evento sportivo diventa un’occasione per divertirsi: a gareggiare di fianco ai classici corridori, ci sono spesso supereroi, ninja, personaggi storici o dei cartoni, proprio come in una vera e festa in costume.
Un uomo partecipa alla competizione travestito da Buddha © The Japan Time
- Una curiosità. Nonostante sia organizzato in primavera, per i primi quattro anni della competizione i corridori hanno dovuto affrontare una problematica in più, la pioggia. Il 2011, infatti, è stato il primo anno in cui il meteo si è dimostrato generoso con gli atleti che, anche quest’anno, sperano di poter gareggiare in tranquillità.