LA MANIA GIAPPONESE PER LE SORPRESE GACHA-GACHA
È assolutamente impossibile per chi visita il Giappone resistere alla tentazione di inserire qualche monetina in uno dei tantissimi Gashapon (ガシャポン), i tipici distributori di gadget situati in ogni angolo del paese del Sol Levante.
Detti anche “gachapon” o “gacha-gacha”, queste piccole macchine con attivazione elettrica o meccanica hanno al loro interno tanti contenitori di plastica sferici al cui interno è possibile trovare una sorpresa. Per averne una e scoprire il premio basta inserire qualche centinaio di Yen, girare una manovella e aspettare che una delle capsule scenda nell’apposito raccoglitore.
Una serie di gacha-gacha a Fukuoka © @niradj
Gli stessi nomi dell’oggetto (“gashapon”, “gachapon” o “gacha-gacha”), che indicano sia questo genere di distributori che le palline contenute all’interno, sono termini onomatopeici e derivano dal suono che si può sentire ogni volta che la manovella del distributore viene girata, “cacha”, e dal rumore che fa il contenitore quando pochi istanti cade, “pon” per l’appunto.
Le sorprese sono tantissime, semplici eppure stupende, spaziando dai personaggi più famosi di videogame e manga, per arrivare a animali, mascotte, rappresentazioni di edifici moderni o tradizionali, cibi e bevande, automobili, moto, treni, arredamento d’interni, caricature, personaggi dei film, o infine addirittura oggetti particolari come mutande o cappelli per gatti.
I gacha-gacha di Nendo, disponibili da TENOHA Milano © Akiyiro Yoshida
Anche Nendo - il celebre studio di design nipponico guidato dall’architetto Oki Sato e rinomato in tutto il mondo - ha creato una sua capsule edition di gachapon, insieme a Kayodo, brand leader nella creazione di figure e di questa subcultura giapponese: all’interno uno a sorpresa tra tanti piccoli sketch 3D collezionabili, essenziali micro oggetti dedicati alla centralità dello sforzo creativo.
Un gashapon store di Akihabara, Tokyo © @ubahnverleih
I gashapon si possono trovare ovunque nel mondo, ma è in Giappone che hanno avuto maggior successo, forse per l’amore che il popolo giapponese e la cultura nipponica hanno verso i distributori automatici (i più famosi e conosciuti sono quelli di snack e bevande), per il brivido della sorpresa, per un’innata propensione al collezionismo e per la passione smodata verso ogni oggetto kawaii.
I primi distributori automatici a manovella sono comparsi in Giappone a metà degli anni ’60 grazie a Ryuzo Shigeta, conosciuto come “Gacha-gacha Ojisan”, ovvero “il nonno dei gashapon”. Il suo distributore automatico conteneva caramelle e gadget di plastica che spesso, a causa del caldo e delle temperature elevate, si incollavano tra loro, disincentivando le persone all’acquisto. Shigeta ebbè allora l’idea di inserire le caramelle e la sorpresa in un contenitore, brevettando così nel 1965 i gachapon.
Una zona dedicata alle gacha machine all’International Kansai Airport © @mokjc
Una curiosità? Nel Gashapon Department Store, situato all'interno del centro commerciale Sunshine City di Ikebukuro, Tokyo, è possibile trovare oltre 3000 distributori di gashapon pronti a farvi divertire con le loro sorprese: buona fortuna!
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