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Articolo: 15 CURIOSITÀ SULLA MILLENARIA TRADIZIONE GIAPPONESE DEL TÈ

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15 CURIOSITÀ SULLA MILLENARIA TRADIZIONE GIAPPONESE DEL TÈ

Il tè ( cha) è un elemento fondamentale della cultura nipponica, tanto da meritare una cerimonia interamente dedicata: consumato quotidianamente in Giappone, è diventato col tempo famoso anche nel resto del mondo, grazie alle sue proprietà nutritive e al suo gusto rinfrescante. Oggi vi parliamo delle 15 cose che dovete assolutamente sapere per iniziare il vostro viaggio alla scoperta di questa bevanda!

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Il tradizionale tè nero giapponese © Sergey Norkov via Unsplash

1. La cerimonia del tè. In giapponese Cha No Yu, si tratta di un’esperienza intensa e personale, in cui l’atto di preparare il tè diventa un momento di vera e propria meditazione zen. Nella chashitsu, la sala da tè in cui tradizionalmente si svolge la cerimonia, il tè verde matcha viene solitamente servito insieme a dei piccoli dolci giapponesi, i wagashi, che ne bilanciano il gusto amaro.
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La cerimonia del tè © Rough Guides
    2. Come servire il tè. Esiste un modo corretto di servire il tè, che prevede la presenza di due elementi: uno yunomi, un tipo di tazza da tè di ceramica, e il suo piattino da posizionare al di sotto di essa. Lo yunomi non deve essere mai riempito fino all’orlo e nel caso in cui venga accompagnato dai dolcetti, deve essere posizionato a sinistra dell’ospite. Attenzione a non farlo scivolare sul tavolo, sarebbe un errore grave!

    3. Bere il tè. Anche in questo caso ci sono delle accortezze da seguire. È necessario tenere la tazza con entrambe le mani, sia per buona educazione che per comodità: le tazze tradizionali solitamente non hanno i manici, lo yunomi va quindi afferrato con la mano destra, mentre la sinistra lo sorregge dal basso. È importante non fare rumore mentre si beve, è considerato un segno di maleducazione.
    versare-te-giapponeseServire il tè © 五玄土 ORIENTO via Unsplash 
      4. Le tazze giapponesi. Oltre all’assenza di manici, le tazze da tè giapponesi sono molto piccole e hanno una capienza ridotta. Le loro dimensioni sono studiate affinché il tè venga servito in piccole quantità, per evitare che questo si raffreddi velocemente. Il tè, infatti, se gustato ben caldo e lentamente, offre tantissime sfumature di sapore e un aroma più marcato.
        5. Ciotole per la preparazione. Usucha-ki e koicha-ki sono i contenitori utilizzati per la preparazione del tè: si tratta di vere e proprie ciotole utilizzate per lavorare il matcha in maniera differente, dando vita a due risultati diversi: un tè più denso e uno più sottile, con una consistenza più leggera. Una curiosità? Le ciotole per la preparazione possono avere forme e stili differenti in base alla stagione in cui vengono utilizzate!
        ciotole-preparazione-matchaCiotola per la preparazione del tè Matcha © Matcha & CO via Unsplash
          6. La bellezza dell’imperfezione. Secondo la visione wabi-sabi giapponese, le imperfezioni rendono gli oggetti e le persone esteticamente più belli. Oggetti che presentano delle rotture non vanno quindi gettati: le crepe vengono ricoperte con una polvere d’oro e unite tra loro grazie ad una lacca speciale chiamata urushi. Questa particolare tecnica di restauro, che prende il nome di kintsugi, spopola da anni anche all’estero grazie al suo significato toccante!
          piatto-kintsugi-tenohaL’arte del kintsugi © Riho Kitagawa via Unsplash

          7. Scuole di formazione per la cerimonia del tè. Riuscire a prendere parte ad una cerimonia del tè senza commettere troppi errori non è semplice. Servono anni di studio per comprendere e rispettare tutte le regole. Per apprendere quest’arte esistono molte scuole di formazione, in cui ogni dettaglio viene insegnato con la massima meticolosità: dall’arredo della sala al colore dei fiori ornamentali, dal tipo di tè al design della tazza, fino all’eleganza dei movimenti.

          8.La geisha nel rito del tè. In passato, la geisha veniva considerata un’artista che aveva il compito di intrattenere, tramite danze e canti, gli ospiti durante le cerimonie del tè. Oggi, questa figura è ancora presente in alcune sale da tè, come Maikoya a Kyoto, per regalare un’imperdibile esperienza culturale.
          geisha-cerimonia-te-tenohaGeishe durante la cerimonia del tè © Wang Xi via Unsplash

           9. Miti e leggende. Il tè fu introdotto in Giappone tra VIII e IX secolo. Secondo la leggenda, fu il monaco buddhista Bodhidarma (a cui è dedicata anche una stravagante bambola di cui vi abbiamo parlato qui ) a dare origine alla pianta. Dopo essersi addormentato durante la meditazione, decise di strapparsi le palpebre affinché non riaccadesse: fu proprio quando le sue palpebre toccarono terra che nacque la pianta del tè! 

          10. Cerimonia del Kuchikiri no Gi. È la cerimonia dedicata al tè matcha, festeggiata ogni prima domenica di ottobre, durante la quale vengono aperti dei barattoli speciali, contenenti foglie di tè tencha invecchiato che, se pestate, danno origine al matcha. Il tè viene offerto ai presenti e simbolicamente anche agli antenati, per mostrare rispetto e gratitudine.

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          Polvere di tè matcha © sentidos humanos via Unsplash


          11. Regali per occasioni speciali. I giapponesi sono soliti regalare del tè verde nelle occasioni speciali. Il perché è prettamente simbolico: il tè verde simboleggia buona salute e longevità; inoltre, le piante di tè sono molto resistenti e si pensa che queste doti vengano trasferite nella bevanda e quindi assorbite da chi ne fa uso.

          12. Green Tea Day. La passione giapponese per il tè verde culmina nel Green Tea Day, che si celebra in Giappone l’88° giorno dopo il risshun, il primo giorno di primavera. Questo giorno segna anche l’inizio della nuova stagione di raccolta: si pensa che chi riesca a bere i tè del primo raccolto godrà di buona salute per l’intero anno!
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          La pianta della camelia da cui ha origine il tè © Rishi Tea

          13. Produzione del tè. In pochi sanno che tutte le tipologie di tè derivano dalla stessa pianta, la Camelia Sinensis, le varietà si differenziano quindi per lavorazione e fermentazione. Esistono circa venti tipi diversi di tè in Giappone, tra neri, bianchi e verdi. Questi ultimi occupano la percentuale maggiore sulla produzione totale.

          14.Gli utilizzi del tè verde. Gli utilizzi del tè verde sono molteplici. È spesso usato come sostituto dell’acqua o impiegato nella produzione alimentare: è molto comune che sale da tè o bar offrano snack al tè, come mochi ripieni di tè verde o gustosi dorayaki con l’impasto al tè matcha. Quando viene utilizzato come bevanda è spesso servito al naturale, per non alterarne il gusto originale.
          preparazione-mochi-giapponese-tenohaPreparazione dei tradizionali mochi al tè verde © Amanda Lim via Unsplash

          15. Dove bere il tè. Non c’è luogo in Giappone che non venda tè, caldo o freddo, verde o nero che sia. Si trova pressoché in tutti i ristoranti, supermercati, chioschi o distributori ed è anche una bevanda economica: come sostituto dell’acqua, è spesso servito gratuitamente durante il pasto.

             

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